Attenti a quei tre

Dalla Serbia con furore: Ana Ivanovic, Novak Djokovic e Jelena Jankovic...i tre giovani talenti serbi, da seguire con attenzione!

lunedì 9 luglio 2007

Wimbledon, prova semi-superata

Il momento magico dei giovani serbi continua, e passa anche da Wimbledon: Ana Ivanovic e Novak Djokovic hanno infatti raggiunto le semifinali nel torneo più prestigioso del mondo, nonostante siano ancora acerbi per questa superficie, mentre dopo un fantastico pre-Wimbledon, Jenelna Jankovic è stata eliminata agli ottavi di finale dalla sorpresa del torneo, la finalista Marion Bartoli.



Ana Ivanovic: Dopo la finale di Parigi, raggiunta con un fantastico tennis espresso, Ana ha stupito ancora arrivando in semifinale: l'erba non è certamente la superficie dove preferisce giocare, e nemmeno il suo gioco si adddice particolarmente a questa superficie, eppure questa ragazza ha dimostrato un carattere da campionessa, quella che non si arrende mai, nemmeno sotto di un break nel set decisivo, e nemmeno quando deve affrontare dei match point contro. Nonostante la pioggia l'abbia costretta a concludere in più tappe alcune partite, Ana parte subito bene, ma è dagli ottavi che iniziano i problemi con le avversarie e con l'erba: prima la Petrova, Ana domina il primo set, poi l'interruzione per pioggia la costringe a riflettere sulla facilità della partita, e questo forse l'ha un pò deconcentrata, al ritorno in campo sembra aver perso fiducia e sicurezza, la russa invece si riprende e vince il secondo set, al terzo set continuano i problemi, ma già qui inizia ad intravedersi il carattere da combattente e sotto di un break recupera e vince, poi i quarti con la Vaidisova, l'inizio è pessimo, il primo set se ne va 6/4, poi inizia il secondo e Ana è subito sotto di un break, qui inizia la ribellione, da 2/0 sotto inizia la rimonta che si conlude con la vittoria del set per 6/2, nel terzo set sempre problemi e ancora una volta Ana è costretta a rincorrere, sotto 5-3 15-40 non ci sta a perdere, con grinta e coraggio annulla i match point e ribalta una situazione che sembrava ormai compromessa, finisce 7/5 per lei, ed è semifinale! Purtroppo il destino l'ha opposta a Venus, la più forte sull'erba e la futura vincitrice; non importa la sconfitta, importa solo che abbia fatto vedere si potersela giocare anche sull'erba, ha combattuto con Venus nel secondo set, lasciando partite dei colpi che ricordavano tanto Lindsay Davenport, grande signora del tennis ritiratasi quest'anno e vincitrice qui nel 1999, speriamo che il destino sia lo stesso. Intanto Ana sta conquistando rapidamente il titolo di "più richiesta del circuito", e guardandola non è difficile immaginarne il motivo, ma lei è anche disponibile, gentile, solare ed è una signora, altra dote in comune con Lidsay.




Jelena Jankovic: Veniva dalla vittoria di Birmingham e dalla finale di Hertogenbosch, si candidava almeno alla semifinale contro Justine Henin, invece Jelena è incappata in Marion Bartoli che l'ha battuta agli ottavi di finale in rimonta in tre set, complice sicuramente l'enorme mole di partite giocate in stagione sin qui e la settimana di grazia dell'avversaria. Jelena ha certamente il tennis per poter vincere anche qui, infatti il suo miglior risultato ottenuto a Wimbledon è la vittoria su Venus Williams dello scorso anno, ma dovrà cercare di programmare meglio la stagione, perchè giocare tutte le settimane stanca, anche se si hanno 22 anni e tanta energia in corpo.
Una soddisfazione se l'è comunque tolta, vincendo il doppio misto in coppia con Jamie Murray, fratello del ben più quotato Andy, con cui ha formato una coppia strepitosa tutta risate e allegria, e poi in finale hanno battuto due dei più grandi doppisti in circolazione, Jonas Bjorkman e Alicia Molik; primo slam della carriera dunque, pazienza se è arrivato in doppio, da qualche parte si deve pur cominciare...




Novak Djokovic: Alzi la mano chi, dopo la sconfitta al Queen's con Clement, pensava che Nole potesse arrivare ai quarti a Wimbledon, quando il tabellone gli metteva di fronte Hewitt agli ottavi, lui che sull'erba non ha mai brillato perchè non ha l'esperienza e l'attitudine sufficienti, ma con un crescendo Rossiniano Novak procede spedito, l'aspetto più sorprendente è il numero di tie-break giocati e vinti da Djoko in questo torneo (tre con Kiefer e con Hewitt, uno con Baghdatis), i tie-break che sono la soluzione che più di tutte mette in luce la capacità di giocar bene nei momenti cruciali, e Nole ha la testa del campione; battuti in serie Kiefer, Hewitt e Baghdatis, tutti di fila, senza saltare un giorno per colpa della pioggia, giocando per più di 9 ore in due giorni, alla fine non ha più retto, contro Nadal è sceso in campo ormai distrutto dalla stanchezza, dai dolori alla schiena e dalle vesciche ai piedi, è stato costretto al ritiro, ma anche in queste condizioni aveva strappato un set allo spagnolo, inutile chiedersi come sarebbe finita se Djokovic fosse stato al 100% fisicamente, perchè il ragazzo sta imparando rapidamente ad andare d'accordo con l'erba, ad adattarsi a questa superficie particolare e il prossimo anno potrà prendersi la rivincita...pioggia permettendo!

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