Attenti a quei tre

Dalla Serbia con furore: Ana Ivanovic, Novak Djokovic e Jelena Jankovic...i tre giovani talenti serbi, da seguire con attenzione!

domenica 29 giugno 2008

Ana sconfitta: analisi a mente fredda

Digerita la sconfitta della Ivanovic, provo ad dare una spiegazione a mente lucida...

Dopo averla vista quasi soccombere (se non fosse stato per il nastro) con a Dechy, ho capito subito che il suo torneo sarebbe finito poco dopo, non trovava assolutamente la palla, non risciusciva a gestire i rimbalzi, e questo le metteva sempre più fretta e cercava di chiudere il punto in fretta, sbaglianto puntualmente.
Era dunque facile prevedere una sconfitta con la Zheng, che comunque vale di più della sua classifica e ha fatto certamente il suo.

Dall sua intervista dopo la sconfitta si capisce perfettamente che la testa è rimasta ancora alla vittoria di Parigi, praticamente si è allenata 3 giorni sull'erba prima di Wimbledon, per una che non ha un tennis naturale da erba è troppo poco. Lo scorso anno arrivò in semi, ma giocò un torneo in preparazione e poi si allenò una settimana a Londra, e soprattutto non aveva vinto uno slam e non era n°1. Anche Tracy Austin la pensa proprio così.

In più ha ammesso, ma era ovvio, che sull'erba il gioco è troppo veloce e lei non riesce a trovare il tempo sulla palla.

Certo che è incredibile sta ragazza, se c'è una cosa che ammiro di lei è come prende le sconfitte, era tranquillissima, rilassata, le prende sempre con filosofia. Saggia oserei dire. Mi auguro che sia così calma e posata solo perchè in cuor suo ben consapevole di non essersi preparata a dovere, che fosse andata a fare una scampagnata insomma, della serie "c'ho provato, mi è andata male".

Però, c'è anche il rovescio della medaglia, come Bertolucci ha giustamente puntualizzato, non so quanto sia professionale che una n°1 del mondo (con tutte le scusanti del caso) non prepari Wimbledon perchè ancora ebbra dalle feste del Roland Garros, capisco la giovane età, l'inesperienza e la disabitudine a vittorie così importanti, ma non è uno bello spot per il tennis femminile veder giocare in quesot modo la prima giocatrice del mondo, oltretutto che ha appena vinto un titolo dello slam.

In ogni caso confido nella sua intelligenza, da quello che ha scritto sul suo sito sembra aver imparato la lezione e capito gli errori da non commettere in futuro.

mercoledì 25 giugno 2008

Nole, che shock! Ana, che fortuna!

Entrano in campo in contemporanea i due, Nole sul campo centrale, accompagnato da Safin, e Ana sul campo n°1, la sua avversaria è la veterana Dechy.



Safin, campione di incostanza, genio e sregolatezza, è si un avversario di prestigio, ma sono anni che non vince una partita che conta, è una partita con fascino, ma nessuno pensa che Marat possa impensierire Djokovic, che si è spinto un pò troppo in la con le dichiarazioni pre-torneo, dicendosi convinto di poter battere Federer anche sull'erba; quando comincia il match si capisce subito che Safin è in una di quelle giornate magiche, quelle in cui si rivede il vecchio Marat, il vincitore di due prove dello slam e n°1 del mondo, Nole invece è falloso, nervoso, timoroso, irriconoscibile. Non c'è niente che possa fare per fermare Marat, svanisce così, in tre veloci set, il sogno di raggiungere la semifinale e di affrontare Roger Federer.
Un consiglio caro Nole, la prossima volta sii meno artido e spavaldo, gioca, concentrati su quello, per raggiungere il livello di Federer c'è ancora da lavorare (anche sulla classe...).



Intanto si stava delineando sul campo n°1 una disastrosa giornata per il tennis serbo, Ana infatti perdeva il primo set al tie-break nonostante fosse stata due volte in vantaggio di un break, risposte di rovescio sbagliate a tonnellate, lenta negli spostamenti, poche prime in campo, e la francese sembrava imperturbabile, quasi perfetta.
Nel secondo set la storia non pareva cambiare, sempre in vantaggio di un break, la n°1 del mondo scialacquava il vantaggio e concedeva due match point sul suo servizio, dopo aver annullato il primo con un dritto vincente, la Dea Bendata ci mette lo zampino, deve aver pensato che due eliminazioni shock sarebbero state troppo traumatiche per la Serbia: Ana colpisce un dritto in avanzamento, la palla danza sul net, resta sospesa per due secondi in aria, e il cuore della serba si ferma, incredibilmente cade sul campo della Dechy, è la seconda possibilità per la Ivanovic, che quasi si vergogna per la fortuna sfacciata, coprendosi il volto con la visiera (anche se da sotto si scorge un sorrisino compiaciuto). Il dramma comunque non si conclude qui, Ana riesce a vincere al tie-break il set, ma in quello decisivo spreca tanto, per sua fortuna il servizio sembra funzionare, ma oggi l'elemento che ha girato più in suo favore è stato senz'altro la buona sorte.

La scampa così, baciando il net al termine del match, salvando così la debacle del tennis serbo.

venerdì 20 giugno 2008

Nole capita da Federer, intanto Ana e Jelena vanno al party

Nole, così come in Australia, capita dalla parte di Federer, appuntamento con il n°1 quindi in semfinale!

Oltre al fatto di capitare sempre dalla parte del favorito della superficie (Federer in Australia - cemento, Nadal a Parigi - terra, di nuovo Federer a Wimbledon - erba)...non è andata malissimo:
può beccarsi Safin al secondo turno, sfida affascinante ma che non presenta insidie, poi il temibile Seppi, il problema inizia ai quarti, dove potrebbe beccarsi uno tra Nalbandian, Karlovic, Lopez, Baghdatis, potrebbero creargli qualche fastidio, soprattutto Lopez, perchè è un giocatore atipico, sui prati ha già dimostrato di saperci giocare, Karlovic in un match 3 su 5 non tiene, e poi Nole è un gran ribattitore, Nalbandian dipende da come si è alzato quella mattina, il Baghdatis attuale sinceramente lo vedo ben lontano da quello che lo fece lottare quasi 5 ore lo scorso anno...

Ana e Jelena sono rispettivamente tds n°1 e 2, quindi si potranno incontrare solo in finale, difficile, perchè nessuna delle due è una giocatrice "erbivora", però Ana ha sicuramente un tabellone favorevole, fino alle semifinale, dove probabilmente l'attenderà la sfida con Serena Williams, la minaccia maggiore è rappresentata dalla Zheng (o la Cibulkova); discorso diverso per Jelena, perchè si è beccata Venus nei quarti e la Sharapova in semifinale, anche per lei (come per Ana a Parigi) ci potrebbe essere la giovane Wozniacki al terzo turno, per poi agli ottavi incrociare la racchetta con la Zvonareva, un osso durissimo soprattutto su erba.
Tabellone sicuramente più duro per JJ, più semplice per Ana, gli esordi comunque dovrebbero andare sul velluto, i problemi cominceranno alla seconda settimana...

Prima di cominciare il torneo però c'è stato il tempo per svagarsi e prendere parte al tradizionale pre-Wimbledon party organizzato dalla Wta assieme all Virgin, ecco alcune foto:


martedì 10 giugno 2008

Ana festeggia a Belgrado vittoria e primato



Ana ha fatto oggi ritorno in patria, ed è stata accolta da tutta Belgrado come si conviene ad una regina! Come era già accaduto con Nole, al rientro dall'Australia dopo il trionfo agli Australian Open, anche Ana si è affacciata sulla piazza principale della capitale serba dal balcone del palazzo del Parlamento.

"Ho festeggiato il più grande successo della mia carriera a Parigi, ma nessuna celebrazione può competere con quello che voi avete preparato per me" - dice Ana ai microfoni - "Ora che sono la testa di serie più alta a Wimbledon sono ancora più motivata. Il mio trionfo al Roland Garros mi da ancora più forza per il nuovo impegno".

"Gli ultimi giorni sono stati un sogno. Non dimenticherò mai questo Roland Garros. Quando ho sentito l'inno nazionale non ho saputo trattenere le lacrime. E' stato un momento speciale. -
Dice Ana ricordando i momenti della vittoria ma soprattutto della premiazione.

Ecco i video:




lunedì 9 giugno 2008

Ana celebra la prima posizione mondiale!



Dopo aver vinto il suo primo titolo dello Slam al Roland Garros, Ana può finalmente godersi e festeggiare anche il primato della classifica mondiale.

"Sono solo tanto, tanto felice! Lo sognavo da quando ero una bambina, e non davvero trovo le parole per descrivere quello che provo al momento. E' solo pura felicità."

"Diventare n°1 era uno dei due grandi obiettivi della mia vita, e raggiungerlo nello stesso torneo in cui ho vinto il primo torneo del Grande Slam...è semplicemente perfetto!"

E assicura che non toccherà le racchette per un pò -"Non voglio toccare una racchetta per un pò di giorni, fare shopping sarà la mia priorità!" - ma una settimana al massimo però, perchè c'è già Wimbledon da preparare...

domenica 8 giugno 2008

Ana, sei tu la nuova Regina!



Una palla colpita più corta di rovescio, l'avversaria colta di sorpresa non la ributta di là, la gioia incredula di avercela fatta, inginocchiata al suolo con le mani che le coprono il volto, è un gesto spontaneo, Ana finalmente ha coronato il suo sogno, regina di Parigi, regina del Roland Garros, un successo che inornicia anche il raggiungimento della vetta della classifica, per un giorno, un indimenticabile giorno, è lei la la regina del tennis.



La prima volta che la vidi giocare fu in finale a Montreal nel 2006, non le prestai la dovuta attenzione, a quel tempo ero affascinata dalle geometrie di Martina Hingis, e in quella finale ero sbalordita perchè Ana era ingiocabile, giocava vincenti da tutte le zone del campo e anche una giocatrice dall'intelligenza di Martina non riusciva a trovare un modo per contenere quella ragazzona serba, fu un Ivanovic-show, un lampo di luce in quell'anno buio, un anno di stasi dopo l'exploit del 2005; chissà se Ameliè Mauresmo, presente in tribuna durante la finale parigina, avrà ripensato a quella partita, su quello stesso campo, di tre anni fa, quando una allora 17enne Ivanovic le arrecò un dispiacere, sorprendendo lei e il pubblico del Roland Garros, estromettendola dal torneo e permettendo alla giovane serba di affacciarsi per la prima volta al tennis che conta.

L'ho rivista un anno più tardi sulla terra verde di Amelia Island, contro Tatiana Golovin (una partita che poi la serba finì per perdere), il dritto fulminante di Ana mi folgorò, rimasi incantata, rapita, da quel giorno ho cominciato a seguirla, non ho più commesso l'errore di qualche tempo prima, quando l'avevo sottovalutata, ho creduto che Ana potesse avere le carte in regola per poter diventare una campionessa, certo non avrei mai pensato così in fretta.

Ma l'ascesa verso il successo è cominciata solo un mese più tardi, quando una serie di coincidenze fortunate le hanno regalato il trionfo a Berlino, primo titolo sulla terra rossa, e poi l'inaspettata finale al Roland Garros, quello stesso palcoscenico che l'avrebbe definitivamente consacrata. Quando perse quella finale era felice lo stesso, e come non esserlo dopo aver raggiunto la prima finale di un torneo dello Slam ed aver perso dalla legittima regina della terra, Justine Henin, già, strana la vita, proprio quella campionessa belga che, lasciato libero il trono, alla premiazione di Parigi le ha consegnato il trofeo sussurrandole all'orecchio - "Ben fatto, te lo meriti davvero" - passandole di fatto lo scettro della regina della terra.



Tra queste due finali al Roland Garros c'è stata anche una finale, persa dalla Sharapova in Australia, difficile da digerire, che le ha fatto passare notti insonni, ma che l'ha aiutata immensamente a capire come gestire i nervi e le emozioni di una finale così importante.

Ora è cresciuta Ana, è maturata, sul campo è una belvetta, ma posata la racchetta ritorna quella ragazza gentile e dolce che tutto il mondo ha imparato ad amare, smessi i panni della tigre in campo, ritorna tutta dolcina, tutta sorrisi, e poi è spontanea, genuina, si capisce subito che non è costruita. Ana è deliziosa, come si fa a non adorarla, è rimasta con i piedi per terra, ancora timida e impacciata di fronte al pubblico, all'entrata in campo ha preso in mano il mazzo di fiori che portava il raccattapalle perchè era troppo pesante per lui, poi dopo aver vinto non sapeva cosa fare, non sapeva che dire, era totalmente imbambolata dall'emozione, commossa durante l'inno serbo, ma troppo tenera per quelle lacrime finalmente di gioia.



Un plauso va anche alla sua famiglia, di una compostezza incredibile, sempre in disparte, rimane sempre nell'ombra e lascia sotto i riflettori solo Ana, un esempio da seguire. Ieri era in tribuna, in un'occasione così importante come poteva mancare, ma è spuntata solo alla fine, quando Ana ha azzardato un'improbabile scalata verso il suo box per andare ad abbracciare tutti quelli che l'hanno sempre sostenuta, aiutata, incoraggiata, c'era il fratello Milos, c'erano il preparatore atletico e lo sparring partner, c'era persino il nostro professor Parra, e poi i genitori, mancava solo Sven Groenefeld, allenatore part-time, ma uno dei principali artefici dei miglioramenti del suo tennis, l'avversaria era sponsorizzata adidas e lui non poteva sedere in tribuna, ma siamo certi che sarà stato da qualche parte a gioire per Ana, quella ragazza sorridente che finalmente ha realizzato il suo sogno.

giovedì 5 giugno 2008

Ana vince il derby, è lei la nuova n°1!



Queste due ragazze ci hanno regalato probabilmente la parita più bella dell’anno del tennis femminile, grazie! Ma ci ha anche consegnato la nuova n°1 del mondo: Ana Ivanovic.

Il match è stato altalenante, curiosamente tutti e tre i set hanno avuto lo stesso andamento, una andava avanti 3-1 poi smarriva il gioco e set, anche quando sembrava finita per Ana, sotto nel terzo set, ha avuto ancora una volta più coraggio, ha continuato a picchiare con il suo drittone, ha continuato a lottare, a correre, a rischiare, a tirare colpi vincenti, insomma, si è andata a prendere la partita, facendo il bello e il cattivo tempo; grande lottatrice la Jankovic, ma Ana ha l’anima della campionessa, lo si evinceva dalla grinta, dagli incitamenti spesso eccessivi di Ana (Jelena le ha pure fatto il verso, esasperata dai pugnetti della connazionale), dallo sguardo di fuoco, quello di chi vuole la vittoria più di ogni altra cosa.

Il dritto di Ana, che colpo meraviglioso: come gira intorno alla palla, come da la frustata con il polso, come le esce la palla piatta, pesante, penetrante, e con fluidità, illeggibile per le avversarie; oltretutto la pecca della mobilità pare sopperita grazie ad un lavoro lungo un anno, oggi ci ha mostrato grandi recuperi, non ha sfigurato al confronto con la grande atleta Jelena, ancor prima che tennista, buon back di rovescio (comunque resta un colpo da migliorare, per giocarlo d'attacco oltre che in difesa) e sporadiche ma efficaci palle break, la prima non è andata al massimo, ma sicura la seconda, e in ogni caso solida, tutto il contrario di quella di Jelena, ahilei un colpo ancora da costruire, perchè troppo attaccabile, non è un caso che Ana, una volta passata in testa nel terzo set, le abbia tirato tre comodini indietro, uno proprio sul match point.

Bello comunque l'abbraccio finale, nessuna delle due avrebbe demeritato.

Clicca qui per gli highlights del match!