Finalmente è arrivato il primo titolo, era testa di serie n°1, la prima volta le aveva portato un pò sfortuna, ma qui il torneo era di una certa importanza, e Ana ce l'ha fatta, ha faticato nei primi turni poi ha innestato la quinta marcia e non ha più concesso set, ha battuto tutte le avversarie più accreditate in due set (in semifinale è uscita vittoriosa dal derby con Jelena ), e poteva mancare al trionfo serbo il suo amicone Nole? Certo che no, vittoria più sofferta del previsto in finale, ma titolo conquistato anche per lui.
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Si parte con la finale femminile, nel cielo limpido e cristallino uno splendido sole irradia tutto il centrale di Iandian Wells, entrano in campo Ana e Sveta (io preferisco Svety, ma la chiamano così e mi adeguo...) con un bel mazzolin di fiori percorrendo un sentiero di raccattapalle e addetti vari, il pubblico è quello delle migliori occasioni, molti gli americani accorsi a sostenere Fish nella finale maschile (rimarrano delusi...), ma presenti anche, oramai dappertutto, gli immancabili scalmanati e chiassosi tifosi serbi, e certo, con tre fenomeni così...
Inizia il match e le giocatrici sembrano entrambe decise a non concedere un centimetro all'avversaria, Ana parte bene al servizio, ma già dopo pochi turni concede una palla break, mette la prima e poi entra con il suo solito strepitoso dritto, fiù...pericolo scampato, e come spesso succede in questi casi, dopo poco strappa il servizio a Sveta, che accusa il colpo, non mette più una palla in campo e se ne va il primo set.
Ma la russa riprende con piglio deciso, di chi vuole assolutamente riportarsi sotto, rimettere in equilibrio il match, ma Ana non ci sta assolutamente, sfodera tutti i suoi drittacci, pure dei gran rovesci, e, udite udite, il servizio funziona a meraviglia! Ana breakka, si smarrisce e ricambia subito il favore, Sveta riprenderà coraggio? Macchè, dopo poco ricede il servizio, questa volta però la serba non si fa sorprendere e conferma, ormai gioca libera e felice come una farfalla, fuori tutti i colpi dalla cartucciera, e chiude in risposta alla sua maniera, bellissimo dritto lungolinea, urlo e saltelli di gioia, e Indian Wells è suo.
Sveta non l'ha presa molto bene, fatica a salutare Ana e non le scappa manco un mezzo sorriso durante la premiazione, cavoli è delusa forte, mentre la dolce Ana è tutta un riso e un ringraziamento al mondo intero, che bello vederla così felice!
Ma non è finita qui, c'è ancora Nole che deve disputare la finale, il pubblico, se prima era quasi tutto per Ana, ora è tutto per il giocatore di casa, ma infondo che importa, Nole si esalta in queste situazioni...
L'inizio è molto soft per il serbo, il primo set è un one man show e scorre via che è un piacere, quando anche il secondo sembra incanalato verso l'inevitabile fine ecco che Nole si addormenta, si crogiola nella sua convinzione di vittoria e si fa sfuggire il set, sembra uscito dalla partita, commettere tre orrori e va 0-40, "Nole ma che fai? Svegliati" - penso scattando sul divano - e lui mi sente, infila tre aces, mette la freccia e semina il povero Fish, non ce n'è più per nessuno, la vittoria è tutta sua, e l'esultanza è contenuta, quasi come fosse routine, ordinaria amministrazione, Nole ha l'aria di chi è ormai abituato a vincere, ma il buon Mardy lo sa che in fondo è ancora un ragazzino, alla stretta di mano lo abbraccia e gli strofina forte la mano sulla testa, come si complimenta un fratello maggiore.
E ora la festa serba può davvero cominciare!
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