Attenti a quei tre

Dalla Serbia con furore: Ana Ivanovic, Novak Djokovic e Jelena Jankovic...i tre giovani talenti serbi, da seguire con attenzione!

martedì 15 gennaio 2008

Ana diary's from Melborune - parte 3

Il primo match



Dicono che quello che non ti uccide di fortifica, ed è decisamente vero per il match di ieri, non ho giocato bene, ma ho raggiunto il secondo turno, e questa è la cosa più importante.

La mia avversaria, Sorana Cirstea, ha giocato un tennis molto buono, io non ho sfruttato subito le mie opportunità e mi sono messa sotto pressione. Ero titubante, e avrei potuto benissimo perdere il primo set, nel secondo ho giocato melgio, e sono molto contenta di essere riuscita a vincere in due set.

Circa a metà del secondo set l'occhio di falco ha smesso di funzionare, ho una relazione mista con questa teconologia, quando è arrivato per la prima volta, a Miami due anni fa, io ero contro; non mi piaceva l'aggiunta di un elemento sconosciuto: durante i miei match voglio concentrarmi solo sul mio gioco, non voglio dover pensare "dovre chiedere il challenge qui? Se sbaglio potrei non averne più."

Tuttavia, mi sono abituata presto e sono diventata una sua grande fan - se ci può assicurare chiamate sulle linee più accurate sono decisamente a favore. Ma dopo ieri non mi sento più tanto positiva nei suoi confronti. E' ragionevole aspettarsi che la tecnologia funzioni correttamente, quindi quando fallisce è come se rompesse la tua concentrazione. La mia avversaria mi stava già causando abbastanza problemi senza che mi preoccupassi se il dispositivo funzionasse o no.

E' la legge di Murphy, appena dopo la rottura della macchina volevo chiedere almeno altri due interventi dell'occhio di falco, ma non ho potuto ed è stato frustrante.

Un lato positivo è che mi sono potuta concentrare totalmente sul match. La mia attenzione è generalmente abbastanza buona, ma occasionalmente la mia mente vaga durante i match. Nel passato ho avuto dei pensieri su cose del tipo cosa farò più tardi, o qualcosa di divertente che qualcuno mi ha detto prima. Una volta ho persino pensato al mio discorso sulla vittoria durante una finale.

Ho sempre una canzone che mi suona in testa durante una partita, può essere fastidioso perchè non riesco a togliermela dalla testa, oggi la canzone era Wake Up Call dei Maroon 5.

Sono forse una delle giocatrici più superstiziose, evito di camminare sulle linee del campo, perchè credo che mi porti fortuna, di solito usavo far rimbalzare una sola volta la pallina prima del servizio, ma in qualche modo ho perso l'abitudine la scorsa estate, ora faccio rimbalzare la pallina esattamente 4 volte.

I rituali sono un'altra parte importante della mia vita durante i tornei, duralte il Roland Garros lo scorso anno ho centato ogni sera nello stesso ristorante, e a Wimbledon sono stata a casa ogni sera e ognuno ha cucinato per se. Qui, vado sempre nello stesso posto per il succo di frutta ogni mattina.

I rituali sono chiaramente importanti a livello psicologico, perchè creano familiarità. Sono fuori casa per il 90% dell'anno, quindi mi mancano le comodità che amo quando sono a casa. Perciò è carino avere dei riti che ti aiutano a ritrovare questa familiarità.

Forse non è stata una grande prestazione ieri, ma almeno ho vinto, quindi tornerò al bar del succo di frutta domani mattina.

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